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In origine, fu forse – come starebbe ad indicare il nome – un vivaio di trote degli Aldobrandeschi, formato dalle sorgenti chiare, gelate, che scaturiscono tra il verde dei castagni; in seguito divenne parte del parco-giardino rinascimentale voluto dagli Sforza: un luogo incantato che ricorda un giardino ariostesco e non ha eguali in tutta la Toscana meridionale. L'ultima ristrutturazione – realizzata nel 1851 da Lorenzo Sforza-Cesarini – gli dette i caratteri che sono ancora riconoscibili.

Dalla Peschiera le acque defluiscono attraverso griglie metalliche in una vasca, sormontata da una scultura in peperino raffi gurante due delfi ni con il tridente (simbolo pagano dell'acqua), che serviva in origine come abbeveratoio per gli animali e che le donne, ancora oggi, usano come lavatoio pubblico.